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Illusione, realt� e manipolazione dell'informazione: Riunione a Davos dei G8, ruolo dei Fondi privati d'investimento nella distruzione di posti di lavoro

Inserito nel sito UITA il 30-Apr-2008



Sullo sfondo di una crisi economica e finanziaria che richiama il fantasma della recessione Mondiale, il Forum mondiale dell'economia (G8 � FEM) riunitosi a Davos in Svizzera nel 2008, ha elaborato un documento sulla repercussione del livello dell'impiego in seguito all'acquisto di certe imprese da parte dei Fondi privati d'investimento internazionali. Apparentemente non hanno preso a cuore tale incombenza, visto che si sperava che molte poche persone avrebbero prestato attenzione a tale fenomeno.

Sullo sfondo di una crisi economica e finanziaria che richiama il fantasma della recessione Mondiale, il Forum mondiale dell'economia (G8 � FEM) riunitosi a Davos in Svizzera nel 2008, ha elaborato un documento sulla repercussione del livello dell'impiego in seguito all'acquisto di certe imprese da parte dei Fondi privati d'investimento internazionali. Durante questo convegno, quando i/le participanti potevano dimenticare il rincaro vertiginoso dei prezzi delle derrate alimentari e soprattutto le manifestazioni causate dalla fame, participando al Lavoro di gruppo intitolato "Derrate alimentari, cultura e civilizzazioni" (al quale hanno participato tutti i piu' famosi capi dei governi invitati) o meditare sul tema "Benessere � Potremmo averne troppo?" il servizio delle pubbliche relazioni, del FEM, aveva il compito di resumere le conclusioni del forum sull'intervento dei Fondi privati d'investimento internazionali nei capitali industriali privati. Apparentemente non hanno preso a cuore tale incombenza, visto che si sperava che molte poche persone avrebbero prestato attenzione a tale fenomeno.

Bisogna in qualsiasi caso leggere le conclusioni elaborate sulla base di una inchiesta fatta dal Dott. Josh Lerner della Harvard Business School (Universit� del Commercio di Harvard), prestando un'attenzione approfondita in quanto la visione sull'impatto del livello dell'impiego si dimostra, largamente differente, dagli studi proposti dalle stesse strutture dei Fondi di Investimento Internazionali che sono basati, solamente, su delle ricerche finanziate dai propri membri o azionisti. Il capitolo dell'impatto sul livello dell'impego nel rapporto della FEM � serio e realista, malgrado che i dati siano limitati agli Stati Uniti anche se la ripercussione debba essere considerata ad un livello internazionale, come purtroppo ne � la conseguenza. L'inchiesta � fondata su una base di 5000 gruppi industriali privati che investono in 300.000 imprese, in confronto ad un gruppo di dimensioni tre volte piu'grandi d'imprese che subiscono l'effetto di una partcipazione al capitale dei fondi d'investimento internazionali; l'inchiesta � improntata sul livello dell'impiego durante i 5 anni dall'entrata dei Fondi nel capitale sociale.

Il Dott. David Hall, dell'Universit� di Greenwich del Regno Unito, che aveva gi� precedentemente elaborato un'inchiesta sulla pretesa da parte dei Fondi d'investimento internazionali di "creare nuovi posti di lavoro", deve procedere ad un attento esame dello studio del FEM e pubblicarne i risultati richiesti dalla

Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici (FSESP). Il Dott. Hall, considera che lo studio elaborato dal FEM sia "il piu' pertinente sull'impatto del livello dell'impiego nelle imprese private aperte al finanziamento dei Fondi internazionali di partecipazione al capitale". Egli sottolinea che malgrado le manipulazioni che il FEM ha perpetrato verso la stampa, omettendo dei dati essenziali e la mancanza di larga divulgazione dello stesso, lo studio resta una base di ricerca molto interessante.

  • Lo studio dell'Harvard Business School dimostra che il bilancio netto nelle imprese prese in considerazione � negativo, anche forse piu' negativo che i suoi autori vogliono ben fare presente. ll livello impiegatizio, delle imprese controllate, o solo in parte controllate, dai Fondi d'investimento Internazionali hanno subito una perdita del livello tra 3.6% e 4.5%, tenendo conto delle transformazioni normali di un gruppo, come diversificazione delle attivit�, chiusura e vendita degli stabilimenti.


  • Il numero dei posti di lavoro, nelle imprese sopra citate, si riduce del 7% nei primi tre anni, dopo l'entrata dei Fondi nternazionali d'investimento e del 10% nei 5 anni successivi.


  • Si desume, quindi, che tali imprese subiscono un tasso piu' elevato di diversificazione delle attivit�, di apertura e aqcuisizione di nuovi stabilimenti avendo come conseguenza un effeto nefasto sul livello impiegatizio.


  • La percentuale di crezione di nuovi posti di lavoro, nelle stesse imprese, vedi la diversificazione delle attivit� o acquisizioni, non compensa la perdita del livello impiegatizio anteriore.


  • Il tasso delle acquisizioni, delle cessioni di attivit� e di apertura di nuovi stabilimenti presso le imprese gestite da capitali privati � di circa il doppio di quelle gestite da un gruppo privato. Lo studio, perpetrato dalla FEM, con una parafrasi dovuta all'economista austriaco Joseph Shumpeter (estrapolata da un contesto totalmente differente), definisce tutto cio' come una "distruzzione positiva". Il Dott. Hall, piu' correttamente, interpreta tutto cio' come una grande insicurezza per i dipendenti. Nel corso di due anni, dopo l'entrata nel capitale dei Fondi d'investimento internazionali, una percentuale del 24% dei dipendenti subisce la perdita del loro posto di lavoro a causa delle chiusure di stabilimenti, la vendita degli stessi o la riduzione del livello impiegatizio dovuta a nuove organizzazioni del lavoro.


Secondo lo studio del FEM i posti di lavoro sono considerati su un tempo calcolato in "giorni" negli anni precedenti e seguenti l'acquisto di una impresa. Anche se il Dott. Hall mette l'accento sul fatto che l'inchiesta non parla di distribuzione in "giorni di lavoro", il problema rimane sempre lo stesso. La sintesi dello studio FEM, presentata alla stampa, ha completamente ignorato che le conclusioni dell'inchiesta rivelano una percentuale del 10% di soppressione del livello impiegatizio nei 5 anni dall'entrata nel capitale dei Fondi d'investimento internazionali. Il comunicato stampa del FEM, asserisce, che nel caso dell'entrata nel capitale dei Fondi d'investimento internazionali o dell'acquisto puro e semplice del capitale, le imprese considerate hanno creato 6% in piu' di nuovi posti di lavoro tacendo sul fatto che la distruzione del livello impiegatizio, per le stesse imprese � del 8,6%. Non solo, i redattori della sintesi hanno falsificato i risultati dello studio od ommesso dei dati importanti, ma cosi' facendo hanno creato i presupposti per altre false interpretazioni come quella perpetrata dal "Private Equity Council" (PEC � Comitato dei Fondi d'investimento), degli Stati Uniti che dichiara "le inchieste e studi fatti dimostrano che Fondi d'investimento internazionali salvano e creano nuovi posti di lavoro". La BBC dichiara "uno studio rivela che le imprese acquistate dai fondi d'investimento non sono distruttrici del livello impiegatizio su grande scala", mentre l'International Herald Tribune, con molta fantasia, ha dichiarato sulle sue colonne che "le imprese a capitale gestitito dai Fondi d'investimento internazionali licenziano mediamente 1% in piu' delle altre", smentendo due giorni piu' tardi, in seguito ad una citazione del PEC, che "tali imprese creano dei posti di lavoro con una percentuale dell'8,4% in piu' delle imprese gestite da capitali privati!

L'inchiesta del FEM, nelle sue conclusioni, (malgrado la sintesi presentata alla stampa) affirma che le imprese a capitale privato sono piu' soggette al fallimento. Nel Regno Unito e negli Stati Uniti il piu' alto tasso di fallimenti � stato registrato nelle imprese controlloate dai Fondi d'investimento internazionali.

In conclusione il Dott. Hall deduce che lo studio della FEM "dimostra l'effetto negativo sull'impiego procurato dall'entrata nel capitale dei Fondi d'investimento. Allo stesso tempo si rilevano le affirmazioni e le critiche emesse dai sindacati su tale procedura finanziaria, oltre ai dati sugli effetti procurati dalla stessa".
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