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Riunisce i lavoratori agroalimentari e del turismo di tutto il mondo



Iraq e Banca mondiale: il saccheggio continua

Inserito nel sito UITA il 20-Nov-2003



Ancora una volta, le voci ricorrenti di un fondamentale cambiamento di politica alla Banca mondiale si sono rivelate premature. Chi fosse alla ricerca di prove che la Banca mondiale si � �ammorbidita� dovrebbe consultare il �United Nations/World Bank Joint Iraq Needs Assessment� (studio sulle necessit� dell�Iraq elaborato congiuntamente dalla Banca mondiale e dall�ONU) pubblicato recentemente anche sul sito Web della Banca (www.worldbank.org).

Redatto per la conferenza internazionale dei donatori svoltasi a Madrid il 23 e 24 ottobre, questo studio cerca d�identificare le principali necessit� in materia di ricostruzione, settore per settore, e d�incoraggiare �appropriate� politiche macroeconomiche e d�investimento.

Chi conosce la storia della Banca e la sua impostazione generale, non sar� sorpreso. L�esempio pi� chiaro si trova al capitolo sull�alimentazione e l�agricoltura. In un paese devastato dalla malnutrizione e dalla disoccupazione, l�agricoltura (che normalmente occupa oltre il 20% della forza lavoro) � trattata in appena tre pagine (il petrolio non � menzionato: quel capitolo � gi� stato trattato). I �Principali temi istituzionali e politici� sono riassunti come segue:

Con un sostegno ed un clima politico adeguati, il settore agricolo in Iraq potrebbe fornire un contributo rilevante alla crescita economica ed alla creazione di occupazione... Attraverso una liberalizzazione economica ben ritmata e l�apertura dei mercati, esso potr� contribuire in modo significativo al reddito del paese, alla sicurezza alimentare ed alla riduzione della povert�. Il ministro in carica ha adottato le prime misure per portare il prezzo dei fertilizzanti per il frumento e l�orzo d�inverno a livelli superiori a quelli dell�anno passato, raccomandando per� che i prezzi dei raccolti siano pi� vicini ai prezzi limite (cio� pi� elevati) e facendo rilevare che, col tempo, il mercato sar� il motore principale dell�agricoltura. Il ministro avvier� anche ampie consultazioni sulle strategie di riduzione delle sovvenzioni alimentari�.

Lo studio � completato da riferimenti a reti di sicurezza sociali senza per� specificarne i meccanismi. Non c�� confusione possibile sui temi principali di politica alimentare: il capitolo �Necessit� immediate � 2004� invita a lavorare �immediatamente� su �possibili riforme politiche e istituzionali�, incluso �un maggior ruolo per il settore privato, per una produzione competitiva, [e] l�eliminazione graduale delle sovvenzioni�. Al capitolo �Priorit� per il medio termine� fino al 2007, l�obiettivo � quello di un settore agricolo �caratterizzato soprattutto da attivit� di settore privato, in condizioni di libero mercato.�

Il lettore cercher� invano un�analisi delle strutture della propriet�, dell�occupazione, degli input o del marketing dell�agricoltura irachena. Per gli autori non ha importanza chi possiede la terra o come � lavorata, chi ha fame e chi no. Sempre e dovunque le misure prescritte sono le stesse: liberalizzare i prezzi ed eliminare le sovvenzioni. La Banca mondiale ha sempre negato con forza di avere una politica di �taglia unica� che deve andare bene per tutti, ma il capitolo dello studio sull�agricoltura conclude dicendo che �molte delle priorit� per il settore agricolo sono quelle raccomandate anche per altri settori, inclusi la gestione del territorio, la creazione di posti di lavoro ed il clima necessario agli investimenti.�

Tutto ci� sa di stantio, di gi� visto. Le ricette della Banca mondiale per l�agricoltura sono fallite in modo spettacolare dovunque sono state applicate. Certo la Banca non � sola responsabile, per� l�insicurezza alimentare nel mondo oggi � aumentata invece di calare dopo decenni di panacee di �libero mercato� in agricoltura. In Iraq, queste ricette porteranno fame e violenza invece di democrazia e sviluppo. Lo �choc e timore� promesso al paese dai militari americani � ora in programmazione per il settore agricolo.

Di quali necessit� tratta questo manuale dell�investitore nella sua analisi? Gli investimenti avrebbero dovuto dare lavoro agli oltre 7 milioni di iracheni disoccupati, ma le imprese statunitensi importano lavoratori migranti per �ricostruire� l�Iraq. La Kellogg Brown and Root, filiale della Halliburton, che apparteneva al Vice presidente USA Cheney, ha affidato l�appalto per il catering dei soldati USA alla societ� Tamimi, basata in Arabia saudita. La Tamimi occupa 1'800 lavoratori asiatici per preparare e servire i pasti; secondo il Financial Times, ha �qualche dozzina� di iracheni per ... il servizio di pulizia. I lavoratori sono pagati l�equivalente di 3 dollari al giorno e hanno ferie una volta ogni due anni. Secondo un dirigente della Tamimi, l�impresa non pu� dar lavoro a iracheni perch� sono una �minaccia per la sicurezza�.

L�Iraq � stato sistematicamente saccheggiato in decenni di dittatura del partito Baath ed ora si prepara un nuovo periodo di saccheggio istituzionale sistematico. L�ordinanza No. 39, emessa in settembre da Paul Bremer, capo del Cpa (l'amministrazione provvisoria della coalizione), d� agli investitori stranieri il diritto illimitato di rimpatriare utili ed altre forme di introiti, immediatamente e totalmente, ed abolisce qualsiasi restrizione sulla propriet� da parte di stranieri, eccezion fatta per il settore energetico.

Un fondo internazionale per la ricostruzione � stato creato sotto l�egida dell�ONU e della Banca mondiale per incoraggiare gli investimenti in Iraq da parte di governi che desiderano essere considerati indipendenti dalla politica statunitense e britannica. Un controllo internazionale dovrebbe migliorare la trasparenza. Il �Needs Assessment� della Banca mondiale per l�Iraq ispira poca fiducia che i benefici andranno al popolo iracheno. Il Congresso USA sta investigando voci di bandi di gara truccati e truffe sui profitti da parte di imprese legate al Ministero della difesa americano, che sono state le prime a metter piede nel paese. E� ormai giunto il momento di far luce sulle politiche della Banca mondiale in Iraq se si vuol impedire una nuova ondata di saccheggi.